2 DICEMBRE martedì

Dalla Parola di oggi

Dal Vangelo secondo Luca  ( 10, 21-24)

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”

TESTIMONIANZA 

Siamo Marianna, Chiara e Beatrice e questa estate abbiamo preso parte all’esperienza estiva di Caritas in Bosnia ed Herzegovina, nella città di Bihac e questa è la nostra storia. La pace che si respira intorno al centro temporaneo per migranti vicino Bihac è la prima cosa che ci ha colpito il primo giorno. Oggi non è un posto molto affollato, eppure, le espressioni sui volti delle persone che per un po’ ci vivono, i loro sguardi curiosi al nostro arrivo, l’entusiasmo per una partita a calcio o per una battuta nella loro lingua picchiano come i raggi del sole nell’aria cristallina dei boschi, dove le voci riecheggiano in mezzo ad una natura che nasconde anche campi minati. Una pace strana, quasi ostentata, accomuna quei ragazzi, che ci ripetono incessantemente che la durezza della vita va affrontata con coraggio e determinazione.

Eppure, i loro occhi sprizzano vita e sagacia tali che il mondo potrebbero mangiarlo. Vietato mollare: questo è quello che abbiamo sentito a Lipa.

PER CONOSCERE DI PIU’ L’ESPERIENZA : 

Rotta Balcanica

PER APPROFONDIRE: Dalla LETTERA APOSTOLICA Admirabile signum DEL SANTO PADRE FRANCESCO SUL SIGNIFICATO E IL VALORE DEL PRESEPE

Ma veniamo subito all’origine del presepe come noi lo intendiamo. Ci rechiamo con la mente a Greccio, nella Valle Reatina, dove San Francesco si fermò venendo probabilmente da Roma, dove il 29 novembre 1223 aveva ricevuto dal Papa Onorio III la conferma della sua Regola. Dopo il suo viaggio in Terra Santa, quelle grotte gli ricordavano in modo particolare il paesaggio di Betlemme. Ed è possibile che il Poverello fosse rimasto colpito, a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dai mosaici con la rappresentazione della nascita di Gesù, proprio accanto al luogo dove si conservavano, secondo un’antica tradizione, le tavole della mangiatoia.

 

dopo aver ascoltato la testimonianza

recitiamo insieme il Padre nostro